From Etna to NorthKapp
Segui su questa pagina le tappe del nostro viaggio...
[08/07/19]
Dopo aver ringraziato sponsor e partners più volte, grazie ai quali abbiamo realizzato il grande sogno chiamato Camper Wind Trek.È la volta di ringraziare chi abbiamo incontrato on the road e ci ha regalato un sorriso, un saluto, una parola.È il caso della famiglia Cordella gestori del Rifugio San Sebastian, che ci hanno adottato, coccolato e viziato.Andrea e Gianni due incredibili ed unici artisti musicisti, che con il loro dono "un cd degno dei Pink Floyd di Ummagumma" ha allietato le migliaia di km fatti con Moby DickLe ragazze alla reception di Capo Nord che hanno cominciato a parlarci in italiano. Spiegandoci poi che lo hanno imparato in Albania per poter capire i cartoni dei Puffi di cui andavano pazze.Il camionista che al primo autogrill in Calabria ha cominciato a chiedere info del nostro viaggio, offrendoci la colazione e dandoci info stile "camionisti in trattoria"Mi scuso con quelli che ho dimenticato.Perché il viaggio lo fanno le persone non i luoghi visitati.
[01/07/19]
Wilderness doveva essere e Wilderness è stata.
Grandine a Messina prima ancora di partire.
Non parliamo poi della neve sull'Etna, era da più di 60 che non nevicava così.
E la Fauna poi, al Gran Paradiso, subito salutati da una volpe, per non parlare di camosci, stambecchi, marmotte e scoiattoli.
Altre marmotte più giocherellone in Svizzera, foreste infinite in Germania.
In Danimarca come nel Sahara e la prima alce in Svezia.
Freddo, neve e pioggia tra fiordi e cascate in Norvegia.
Ma anche pulcinelle di mare come colombi in Piazza San Marco a Venezia.
Le Lofoten con un vento che muoveva il camper.
Capo Nord, la fine dell'Europa.
La Finlandia dai 1000 laghi e poi sempre più giù, Austria e Dolomiti da sogno.
Con cime che hanno fatto la storia dell'alpinismo.
Fino al Gran Sasso con pascoli degni della Mongolia.
..................
In questi giorni dove salvare vite umane è diventato un delitto, noi da bravi sahariani, alpinisti e velisti, invece ci fermiamo sempre ogni qualvolta ci sia qualcuno che abbia bisogno.
Qualcuno che chiede aiuto.
Ieri per esempio, scendendo dal Gran Sasso abbiamo incontrato un ragazzo feritosi ad un ginocchio e con il pronto soccorso sempre presente nel mio zaino è riuscito ad alzarsi e tornare al rifugio.
Oggi all'autogrill un furgone senza chiave adatta ad un cambio ruota e noi pronti a prestargliela e ad aiutarlo.
Tempo 10 minuti di viaggio, un uomo in una piazzola di emergenza agitava in stato confusionale una bottiglia d'acqua vuota, facendo ben capire a noi sahariani doc la sua emergenza.
Presto fatto: fermati e rifornito d'acqua il povero malcapitato che sotto il sole attendeva il carroattrezzi.
Un unico consiglio.
Viaggiate e combattete il razzismo.
[30/06/19]
Un'altra tappa marathon.
La salita al Gran Sasso.
Da 2100 a 2900 metri.
Un po' di cresta e ogni tanto aiutandosi con le mani.
Totale 7 ore.
Non finirò mai di ringraziare abbastanza Guna spa per gli incredibili integratori che ci ha fornito.
Ferrino outdoor per averci dato zaini, thermos, bastoncini ed abbigliamento Iper tecnico.
E Agostino Ronco di Ronco Alpinismo per le calzature e calze che ci sembra di volare.
Domani sempre più a sud.
[29/06/19]
Arrivati a Campo Imperatore, quota 2100 dopo una gran mangiata di arrosticini di pecora.
Domani la nostra ultima grande impresa, i 2900 metri del Gran Sasso.
Sarebbe la seconda quota raggiunta dopo i 3300 metri del cratere centrale dell'Etna.
Sono passati più di 45 giorni dalla partenza da Massa San Giovanni.
14000 km già fatti e qualche migliaio di metri di dislivello.
Morale alle stelle.
[28/06/19]
Scendiamo di quota, dai 1600 delle Dolomiti ai quasi 0 di Milano.
Ma l'adrenalina è a quota 8000.
Intervistati e fotografati negli uffici di Guna spa.
Ricevuti dal Fondatore e Presidente Dott. Pizzoccaro.
Subito dopo sempre più giù a Rimini. Da rendere visita ad un'agenzia di viaggio e finalmente rilassarsi un po' tra le mitiche vecchie sale giochi, trattoria e gelateria.
Ricordi di quando cominciai a fare vela sulle derive.
Da domani si risale.
Campo Imperatore ed il Gran Sasso con i suoi 2900 metri.
[25/06/19]
Capo Nord correva l'anno 1987.
Isola di Runde correva l'anno 2013.
Rifugio Bruto Carestiato correva l'anno 1996.
Mi piace ritornare nei posti da me visitati.
Certo le cose cambiano e non sempre in meglio.
Ma non sono assolutamente d'accordo con chi non vuole ritornare per paura del cambiamento.
A Tamanraseset nel 1992 trovai una baghette e mezzo pollo allo spiedo che girava da 1 settimana. Ora ci sono i Lindor.
A Dogubayazid al confine con l'Iran, sotto al Monte Ararat nel 1988 c'era solo fango, nel 2010 isola pedonale con fast food ed internet caffè.
La gente cerca l'esotico, ma in realtà ha bisogno di WiFi, e di apparire.
Come chi va una volta nella vita a Chinguetti in Mauritania e si lamenta per le parabole nella città vecchia.
Caro turista arrogante, per una tua foto, un'intera città deve rimanere senza tv.
Suvvia stai a casa!
[21/06/19]
Quarta giornata di trasferimento.
Su un viaggio che arriverà a 15000 circa, ci possono anche stare.
Ovviamente il paesaggio tra pascoli verde ed acqua ovunque non può neanche lontanamente ricordarmi il Sahara.
Però riesco a trovarci delle assonanze.
Le tante ore di guida, il lento scorrere dei km, ogni tanto un'occhiata al carburante e quindi la testa viaggia pure lei.
Torino - Timbuktu
Torino - Agadez
Torino - Chinguetti
A tutta la sabbia respirata, ai milioni di stelle ed al fuoco la sera.
[18/06/19]
1985 scuola guida.
Imparai che i cartelli triangolare volevano dire pericolo.
1992 cominciai a vedere dromedari in questi triangoli.
E nei quasi 30 anni successivi ne ho visti a migliaia di dromedari intenti ad attraversare la strada o la pista, scartando di colpo.
Hanno causato centinaia di incidenti, anche mortali, in quanto il lungo collo spacca il barabrezza e manda completamente fuori strada il.... fuoristrada.
Ma qui a nord, nell'estremo nord i cartelli ovviamente indicano il pericolo di un altro animale.
L'alce.
Voi penserete ad un'invasione di alci.
Per nulla.
Appena 2.
Una di sfuggita in Svezia mentre si passeggiava prima di cena e l'altra oggi, addirittura ferma come una statua lungo la recinzione a bordo strada.
....
Formazione tipo: Nino ai fornelli ed alla guida
Io navigazione e marketing aggressivo, tra blog, sito e social.
Ma senza La Messinese e Sovietniko che ci hanno fornito di cibi di prima qualità e senza il Ristorante Le Dune che ci fornisce ricette da viaggio come potremmo mai sopravvivere?
E non dimentichiamo EleBweb e Cosmobserver.
I nostri mega professionisti di Web, Marketing e Comunicazione.
[16/06/19]
Complemese
Camper Wild Trek è on the road da 30 giorni e più di 8000 km, quasi 9000.
Salute perfetta nonostante temperature rasenti lo zero.
Nevicate, pioggia incessante e grandine.
Da 3 giorni sforiamo I 30 gradi, non ci sembra vero, da bravi sahariani quali siamo.
Il nostro camper "Moby Dick" pure lui non mostra il minimo segno di stanchezza.
I km fatti a piedi ed i dislivelli non si contano.
Dall'Etna in poi è stato e sarà ancora un susseguirsi di camminate nella Wilderness più totale.
[15/06/19]
Ricordo che già nel 1987 dedicai troppi pochi giorni alla Finlandia preso dal mito di Capo Nord e dalla Svezia.
Quest'anno da che siamo entrati in Finlandia e più precisamente in Lapponia siamo sempre più entusiasti.
Aiutati anche da sole e cielo blu, vedere distese di betulle e conifere intervallate da laghi simili a mari è luce per i nostri occhi.
Forse l'amore per altre distese tipo Tenere', Tafassaset e Tanezrouft influisce non poco a chi come me predilige quel tipo di deserto a quelli dunosi o rocciosi.
I Sami della costa nel Medio Evo hanno addirittura costruito imbarcazioni per i Vichinghi.
Essi stessi praticavano la caccia alla balena.
L'agricoltura è cominciata molto più tardi nel sud della Lapponia, visto che il nord è tutt'oggi difficilmente coltivabile.
[14/06/19]
Giro di boa.
Rotta sud pieno.
Già fatti 8000 km, senza il minimo intoppo grazie alla perfetta preparazione di Ferri Corse a Milano.
Ma voglio parlare di mio Fratello di Sabbia.
Nino Lentini
Chi è e come si diventa fratelli di sabbia.
Semplice: prendi una notte sotto le stelle in Algeria. Tutto il gruppo del mitico Camping Club Messina a tavola.
Io per terra con guide e autisti tuareg.
Ad un certo momento vediamo Nino alzarsi e venire verso di noi.
Uno pensa subito avrà bisogno di qualcosa.
Invece no. Chiese se poteva mangiare con noi.
E così fu, porto' delle arance a fine pasto da condividere tra tutti.
Seguirono 2 Saloni del Camper a Parma. Memorabile quello in cui parti' alle 4 di mattina da Messina appena terminato il matrimonio del figlio.
E per finire, un bel giorno che dovevo andare giù in Mauritania per l'inizio della stagione, gli chiesi se avesse avuto voglia di accompagnarmi ed approfittare per visitare un po' l'ennesimo deserto.
La risposta fu': lasciami un momento per pensare.
Ok quando si parte?
Facile no?
[13/06/19]
Capo Nord
Estremo lembo di terra.
Oltre il nulla ,c'è ancora il Polo Nord.
Dall'Etna a Capo Nord prendendo tutti i giorni e ribadisco tutti, pioggia quando non era neve o grandine.
Ed ora sole, cielo blu.
Proprio come nel 1987
Tutti a dirmi, come anche questa volta, "che fortuna", ma la fortuna bisogna anche guadagnersela.
Mi appare quasi all'improvviso davanti agli occhi.
È il globo o mappamondo che dir si voglia.
Simbolo di questo ultimo pezzo di terra dove finisce il Vecchio Continente.
Ma la mente va ad un altro monumento, quello eretto a Lampedusa dove il Vecchio Continente inizia.
Ma molto prima di poterlo anche solo avvistare migliaia di persone muoiono, in fuga da guerre, da presidenti fantocci corrotti
E noi invece perché siamo nati da questa parte del Mediterraneo possiamo andare in vacanza fino in Sud Africa o come nel nostro caso: dalla Sicilia a Capo Nord senza aver mai fatto una frontiera o aver esibito un documento.
[12/06/19]
La Libreria della Montagna è da anni un nostro partner ed anche quest'anno ci ha rifornito di carte e guide.
Ma abbiamo usufruito solamente delle cartine.
Amo viaggiare alla vecchia maniera senza una voce metallica che mi dica dove andare o dove svoltare.
Wild è il nome centrale del progetto
E grazie a questa filosofia di vita, camminando dove non c è nessuno, ecco comparire la femmina di un gallo forcello intenta a covare e poi renne con al seguito i piccoli.
Viaggiare come una volta.
D'altronde qui ci venni 32 anni fa e c'erano solo le mie amate cartine ad aiutarmi.

Boschi e foreste a perdita d'occhio.
Davanti a quasi tutte le case la legna accatastata in perfetto ordine per il lungo e buio e freddo inverno.
Ceppi dai tanti colori disposti quasi in forme geometriche.
Le stesse case sono costruite in legno.
E colpisce subito il colore rosso direi con soddisfazione quasi granata.
Questo colore è dato da un composto di polvere di ossido di ferro mescolato ad olio di fegato di merluzzo.


Ma in realtà di che cosa si tratta?
È la stessa domanda che mi pongo quando attraverso il Tropico del Cancro in Marocco.
Linee immaginarie tracciate sulle carte.
Ma in realtà la strada, la pista proseguono sia prima che dopo sempre uguali.
La stessa sensazione di mancanza di libertà che provo alle frontiere.
Quante volte mi è capitato di attraversarle senza passaporto, timbri etc.
In Mali, Niger, Algeria, Tunisia, Libia, ma anche in barca a vela o sui ghiacciai.
E chi può impedire al vento o ad un granello di sabbia o ad un'onda o ancora ad un uccello di andare dove vuole quando vuole.
No non sono ovviamente quelli indicati dal cruscotto del nostro mitico Camper detto Moby Dick, per via della forma del colore e perché è inarrestabile (vedi Tunisia e Algeria): quello indica già più di 6000 km.
Gabbiani, beccacce, aquile, merli, aironi, i mitici Puffin ed altre decine di specie di uccelli che vengono a nidificare su quest'isola unica nel suo genere.
Ma un grandissimo, infinito grazie va anche a mio Fratello di Sabbia: Nino
Che prepara manicaretti pranzo e cena.
E grazie ad una ricca cambusa possiamo variare primi e pietanze.

Questa volta riguardante il nostro mega progetto.

E voi cosa pensate?
Ve lo dico io...Norvegia.

Quando non sono le cascate a tuffarsi nei fiordi, sono pareti verticali, lisce, nere.
Ringrazio i tanti amici e conoscenti che da casa attraverso i social ci consigliano luoghi da vedere e visitare. Ma i tanti anni di viaggi per deserti, mari e monti hanno sviluppato un sesto senso che ho imparato sempre ad ascoltare.
Ma quando il tuo abbigliamento è fornito da Ferrino Outdoor che problemi potrebbero mai sorgere?


E subito un capriolo sulla destra che sembra darci il buongiorno.
Laghi, cascate, ruscelli, fiumi e torrenti.
Idem il campo di questa sera.
Certo.. Spaghetti al sugo
Seguiteci

Collegano Isole e Stati. Parlo di Danimarca e Svezia.

A questo aggiungo: aironi cenerini, gabbiani e rapaci.
Non è solo il nome del nostro grande progetto che sta riscuotendo un enorme successo tra i media ed i social, ma è uno stile di vita.
Quindi niente plastica gettabile tipo piatti o posate, anzi tutti i nostri saponi (piatti, bucato ed igiene personale), sono totalmente biodegradabili.
Dalla sorgente San Nicola nel cuore dei monti Peloritani, abbiamo riempito la nostra tanica e di volta in volta attinto acqua dalle sorgenti alpine, incontrate durante i trekking.

Saliamo molto presto verso il Rifugio Vittorio Sella.
E subito siamo premiati.
Camosci che attraversano il nostro sentiero e marmotte e scoiattoli che si scaldano al primo sole.
Ma è a quota 2500 che rimaniamo senza fiato...Almeno 5 stambecchi con le loro imponenti corna che ci osservano salire.
Noi, nel nostro piccolo non saremo da meno.
Se l'emozione era già alta vedendo le mitiche pareti che si incontrano lungo strada:la bistecca, donnaz, ozein, machabi e pilastro Lomasti, non vi dico risalire la strada verso Cogne dove ai tempi d'oro si andava a spicozzare.

FABRIZIO ROVELLA INTERVISTATO DA RADIO GRP
Oggi e' la volta di ringraziare gli SPONSORS

[22/05/19]
Finalmente a Torino,la mia citta',anche se mi sento piu' cittadino del Sahara,vedi:Tamanrasset,Kidal e Atar.
Gradite visite ai partners che hanno abbracciato in toto il nostro grande progetto
Ferrino Outdoor che grazie a tende,zaini ed abbigliamento di livello mondiale ci permette di progettare trekking ad alta quota
Ronco Alpinismo, che ci ha fornito calzature e calze iper tecniche.
Chiacchierare con Agostino, titolare del negozio da oltre 40 anni, e godere della sua esperienza e professionalita' e davvero un grande stimolo per il prosieguo del nostro viaggio.
Pranzo al Sovietniko, ristorante e gastronomia, che ci ha fornito manicaretti per la nostra gia' ricca cambusa.
Giovanna, la titolare,conosciuta in Mauritania durante un workshop fotografico, ha pensato alla cambusa in vista dei climi freddi e umidi del Grande Nord.
Quindi latte condensato,quello vero, caramello e sugo in perfetto stile gulash,leggermente piccante.
Quest'ultimo assaggiato in pieno deserto ed accompagnato dal pane cotto sotto la sabbia e' stato letteralmente divorato da tutto il gruppo dei fotografi, ma cosa incredibile anche dai nomadi a cui era stato offerto.
Alla Libreria della Montagna dove si respira la storia dell'Alpinismo, abbiamo ritirato carte e guide che ci permetteranno di viaggiare in totale sicurezza e di scoprire angoli sconosciuti al turismo di massa.



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